Una visita alla scoperta delle numerose lapidi idrometriche che ricordano l’altezza raggiunta dal Tevere in occasione delle catastrofiche esondazioni che la Città Eterna ha subito nel corso dei secoli.
La città di Roma e il Tevere hanno da sempre avuto un rapporto conflittuale. Il Tevere, seppur assurto a divinità dai romani, in età imperiale è divenuto oggetto di studio, e con l’edificazione nelle zone basse della città e in riva al fiume, ha iniziato a essere temuto. Divenuto un “sorvegliato speciale”, dal 1782 è stato monitorato in modo costante dall’Osservatorio Meteorologico del Collegio Romano e, dal 1821, attraverso l’istallazione di diversi idrometri, fino all’istituzione del Servizio Idrografico Nazionale. Delle catastrofiche esondazioni che la Città Eterna ha subito restano come prova e strumento di documentazione le numerose lapidi idrometriche apposte sui prospetti degli edifici, all’altezza raggiunta dal fiume. Tali memorie, impresse nel marmo, sono dislocate nei diversi rioni della Capitale, spesso nascoste nei vicoli e negli angoli più impensabili della città. La visita propone un percorso alla scoperta di queste interessanti testimonianze, ognuna con la propria storia e una sua peculiare caratteristica, attraverso le quali ripercorrere il ”travagliato vissuto” di Roma e del suo Fiume.
Appuntamento in piazza della Minerva, davanti alla facciata della chiesa.
L’itinerario è gratuito. Prenotazione obbligatoria al numero 060608, attivo tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 19.00. E’ previsto un limite massimo di 20 persone.
Modalità di annullamento: In caso di impossibilità a partecipare all’attività prenotata, è necessario comunicare la disdetta tramite e-mail al seguente indirizzo: disdetta.visite@060608.it. In alternativa è possibile chiamare il Contact Center 060608.
La visita sarà a cura di Gianfranco Manchia e Anna Maria Petrosino.
Per ulteriori informazioni su:
Sovrintendenza Capitolina ai beni culturali
Zètema Progetto Cultura